L'adorazione dei pastori
Colori che sono ultimi saranno i primi
Colori che sono ultimi saranno i primi
I
pastori furono i primi ad essere invitati a visitare la mangiatoia dove era
adagiato il bambino – il Redentore.
Erano
fra i primi a portare la loro testimonianza a questo atto infinito dell’amore
di Dio con questo nascituro. Dio che ha
introdotto suo Figlio non nelle stanze comode di un palazzo ma tra i più poveri
in una grotta fuori della città di David a Betlemme.
In
quel tempo i pastori erano gli ‘emarginati’ della società. Non contavano nulla.
Come il giovane Davide, il pastore di Betlemme che non era considerato fra i
suoi fratelli quando il profeta Samuele visitò suo padre Gesse, per cercare e
trovare colui che doveva diventare il pastore del popolo.
Coloro
differenziavano del tutto dal pastore dell’universo, Cesare Augusto e il suo
rappresentante nella regione, Quirinio. Secondo la logica evangelica fin dal
principio, il volere di Dio era che i primi sarebbero stati gli ultimi e gli
ultimi i primi. Augusto era il primo personaggio nell’Impero, e i pastori erano
tra gli ultimi. Disprezzati dalla società, erano assimilati con gli animali coi
quali vivevano; non avevano identità legale, e non potevano neanche
testimoniare in corte.
Erano
i primi ad adorare il Bambino – il Redentore. I pastori hanno raccontato ciò
che fu raccontato loro dagli angeli e pertanto diventarono i messaggeri della
buona novella, del vangelo. Coloro agli ultimi strati della società si sono
trasformati nei primi apostoli del Redentore!
Frank Zammit, Marsa-Malta
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